Se qualcuno vi chiedesse, quale animale quale saresti o vorresti essere, cosa rispondereste?
Io non ho dubbi. Sarei una scimmia. Forse per l’attitudine ai piccoli dispetti che amo fare, o forse perchè come loro a volte mi lancio in imprese che sembrano impossibili oppure perchè mi rispecchio nella loro iperattività. Meno fisica la mia, forse più cerebrale direi.
Vedere gli animali nel proprio habitat naturale è di certo un’esperienza affascinante, ma sentirli così vicino a te è qualcosa di straordinario.
Dal Bako National Park si passano ore ad osservare golosi Macachi o le buffe scimmie nasiche, che per via del loro naso così pronunciato sembrano avere un raffreddore perenne!
Placide e solitarie, si muovono tra i rami della foresta del parco naturale. Osservarle all’interno dei loro momenti di vita quotidiana, dà la sensazione di vivere in un documentario. Non ci sono filtri, al visitatore ammesso a godere di questo emozionante spettacolo è lasciato il buonsenso e il rispetto di questi luoghi. Si procede a passi lenti, affinchè il rumore non le spaventi. Tutto si placa. Il parco diventa un luogo sacro a cielo aperto. C’è solo il rumore delle foglie e dei rami che vengono mossi dagli abitanti di questo luogo. Il caldo umido ti avvolge in un abbraccio, del quale faresti volentieri a meno. Si continua ad osservare, a sorridere, a commuoversi, a pensare. Lo spettacolo della natura è sempre meraviglioso. Lasciare questo luogo è difficile. I colori, gli odori, le immagini ti si attaccano nella mente rendendo difficile l’addio.
Ma a qualche decina di chilometri di distanza, ancora altri primati da conoscere.
Il Semenggoh Wildlife Center è un centro di riabilitazione che accoglie, accudisce piccoli oranghi che hanno perso i genitori o bisognosi di cure speciali. L’obiettivo di tutto il centro è quello di supportarli nel processo di crescita e recupero per essere nuovamente inseriti nella foresta.
La bellezza di questo centro, oltre la missione di conservazione e preservazione della natura, è ancora una volta il contesto naturalistico. Gli oranghi vivono nel loro ambiente ed è possibile vederli in numerosi gruppi durante il momento dei pasti. Si rimane incantati dalla vivacità e dalla velocità con la quale si lanciano da un ramo all’altro, si lasciano scivolare lungo le loro corde oppure si spulciano vicendevolmente.
Orangotango in malese, significa persona della foresta, e allora come non riconoscere delle somiglianze e delle attitudini umane quando un maschio e una femmina si incantano per un momento faccia a faccia in un ipotetico bacio? O quando mamma orango porta da un nido all’altro il proprio cucciolo?
Il silenzio umano avvolge questi luoghi così remoti, una fitta e rigogliosa vegetazione crea paesaggi spettacolari, lasciando ai colori e ai profumi l’ultimo bagliore d’incanto.
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Barbara