Aperta poco più di un mese fa, la Fondazione Prada regala alla città di Milano nuova linfa vitale non solo al mondo dell’arte, ma anche della cultura e della storia del territorio attraverso il recupero di questa ex area industriale.
Alle spalle dello scalo di Porta Romana, Largo Isarco 2, quella che nel 1910 era la sede della Società Italiana Spiriti, oggi il complesso si presenta come una nuova riconfigurazione architettonica che unisce tre nuove strutture agli edifici preesistenti. Ne è nato un campus di spazi post-industriali e nuovi, mentre i cortili esterni offrono ai cittadini uno spazio pubblico comune. L’obiettivo che si da’ la Fondazione, è quello di offrire nuove opportunità per ampliare e approfondire i propri modi di imparare; arricchire la vita quotidiana aiutando a capire i cambiamenti che avvengono nel mondo. Letteratura, cinema, musica, filosofia, arte e scienza in questo spazio diventano il modo per comprendere il cambiamento e l’evoluzione delle idee.
Questo è un luogo perfetto non solo per gli appassionati d’arte, ma anche di archeologia industriale. L’ ex-distilleria, oggi riconfigurata, ingloba al suo interno altri tre spazi di nuova costruzione, nell’attesa tra gli altri di portare a compimento il ristorante panoramico che troverà collocazione nell’area “torre”.
La complessità del progetto architettonico contribuisce alla programmazione culturale in continua evoluzione, nella quale arte e architettura ne traggono rispettivo vantaggio. Ma a trarne benefici sono anche i semplici curiosi, perchè qui si può venire anche per una passeggiata tra i giardini, per curiosare in biblioteca oppure per fare una pausa molto speciale nel bar Luce.
Diverse le aree da visitare con altrettante esposizioni alcune temporanee e altre permanenti. Nella sala Podium è in corso la mostra “Serial Classic. Moltiplicare l’arte tra Grecia e Roma”, qui si entra in stretto contatto con i concetti di serialità imitazione e ripetizione che in età classica erano importanti tanto quanto l’inventiva e l’originalità. Altri tempi decisamente, ma di certo questa esposizione lascia spazio a diverse riflessioni sullo stato dell’arte classica. L’esposizione è assolutamente superba, fresca e leggera. A tratti ironica. Non c’è un percorso definito, ogni area è indipendente, ma suggerisco da qui di addentrarsi nell’ Haunted House, che già dall’esterno richiama su di sè l’attenzione. Un parallelepipedo dorato che cattura l’attenzione già dall’ingresso, poi al suo interno vecchi gradini portano su tre diversi piani nei quali ammirare le opere di Robert Gober e Louise Bourgeois. Niente paura se non conoscete gli artisti e non avete le chiavi di lettura per comprendere le opere, perchè i responsabili di ogni sala espositiva vi sapranno introdurre alla comprensione.
Nella galleria Sud della Fondazione è presentata “An Introduction”, un percorso personale e istituzionale nel mondo dell’arte. Attraverso il susseguirsi delle opere è chiaramente visibile l’interesse per le problematiche estetiche e politiche trattate dagli artisti. L’area si conclude nel Deposito con un finale a sorpresa, con dei veicoli. Qui il mondo dell’arte entra nell’oggetto quotidiano, facendo vivere il passato attraverso le automobili esposte.
Infine la galleria Nord con il suo percorso espositivo attorno ad opere appartenenti alla collezione Prada, che vanno da Maurizio Cattelan, Lucio Fontana, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, John Wesley…
Uno spazio che merita in assoluto di essere visto e rivisto, perchè riempie di bellezza e di emozione il cuore, ma soprattutto perchè dopo una mezza giornata in Fondazione Prada lo sguardo attraverso l’arte contemporanea vi aiuterà a comprendere di più alcuni trascorsi storici e il mondo che ci circonda.
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Barbara